lunedì 27 febbraio 2012

In Korea il Parco virtuale del divertimento reale


Realizzato in Korea il Live Park è un innovativo "Parco del divertimento" che attraverso tecnologie digitali trasporta il visitatore in una dimensione virtuale utilizzando installazioni artistiche e musicali interattive.
Il progetto è di D'strict, compagnia koreana con base a Seoul e uffici commerciali a New York che dal 2000 realizza spettacolari progetti crossmediali sviluppando soluzioni nel campo della comunicazione, dell'intrattenimento, dell'educazione e del marketing.
Il lavoro di 120 esperti in diversi ambiti tecnologici e visual dà luogo a nuovi coinvolgenti scenari sia che si tratti di performances artistiche, di progetti destinati alla comunicazione per celebri brand, o di tangibili innovazioni per la vita quotidiana. 
E su D'strict sono piovuti infatti negli anni tutti i premi possibili per innovazione, tecnologia e design: dal recente iF Communication Design Awards ottenuto nel 2011 per l' installazione "Stikus Wall" ai molti altri precedenti.
Nel caso del Live Park ogni mezzo è stato utilizzato per coinvolgere il visitatore facendolo interagire con forme, suoni e colori, per immergerlo in un mondo fantastico. Nel video che segue ci si può fare un'idea, poi si parte per Seoul.





venerdì 24 febbraio 2012

Dal Ringling College le ultime video-tesi


Del Ringling College of Art and Design ci siamo già occupati in passato; i corsi di computer animation dell'eccellente ateneo in Florida sfornano in continuazione notevoli talenti.
Dopo Carrot di Dylan VanWormer e Logan Scelina postato a fine dicembre è la volta di "Treasure", storia breve di una homeless romantica, che con pochi oggetti trovati in discarica e molta fantasia si allestisce nella casa di cartone una scenografia naturalistica rasserenante. Con un anello luccicante trovato tra i rifiuti la vecchia Ester dà vita ad una "installazione multimediale" povera ma suggestiva.
Apprezzabili sia il disegno che la scelta cromatica pacata, perfetta per rappresentare una situazione marginale, utilizzati dalla promettente Chelsea Bartlett per la sua tesi di laurea.







Treasure from Ringling College of Art + Design on Vimeo.

giovedì 23 febbraio 2012

Un concorso che cambia le regole


Il talento è prezioso, coltivarlo è un dovere e molto spesso anche un vero piacere. Il talento per crescere ha bisogno di orizzonti, di stimoli, di confronti, insomma di nutrimento. Noi siamo convinti che le espressioni che il talento genera debbano essere divulgate e promosse.

Per questa ragione circa un anno fa, abbiamo deciso di dare vita a questo blog con l'intento di raccogliere e mettere a confronto talenti ormai riconosciuti e talenti emergenti. Cerchiamo di offrire visibilità a chi, a nostro giudizio, se la merita e non certamente a chi la ottiene comprandola.

Non vi abbiamo mai parlato di noi, ma oggi siamo molto felici di comunicarvi che il nostro blog ha raggiunto un numero di visite davvero impressionati. Chi tra voi ci frequenta avrà notato che da qualche tempo è comparsa una label in più che conduce al nostro sito e chi ha avuto voglia e tempo di andare a dare un'occhiata avrà visto che ci occupiamo di editoria digitale. E lo facciamo bene perché lo facciamo con passione.

Oggi vi invitiamo ad unire i vostri e i nostri talenti attraverso un contest che cambia le regole. Insieme daremo vita a un progetto entusiasmente: un fantastico ebook che raccoglierà, farà conoscere e diffonderà la vostra creatività e il vostro valore.

Quanto vi costerà? Nulla, dovremo solo diventare amici.

Di seguito un riassunto, per tutti i dettagli, regolamento ecc. visitate questo link



martedì 21 febbraio 2012

La Stanza della Duchessa: ebook gratuito

La Stanza della Duchessa è, all'interno del Museo della Calzatura di Vigevano ospitato nello splendido Castello Sforzesco, una sala dedicata ad una pianella appartenuta nientemeno che a Beatrice d'Este.

Nel museo, un'installazione multimediale ne racconta la storia, ma molte altre storie sono confluite a Vigevano, scaturite dalla fantasia di 300 autori che hanno trasformato la Stanza della Duchessa in uno spettacolo teatrale, in un locale notturno o in una stanza magica; così come la Duchessa è stata reinterpretata nei più svariati personaggi della nostra fantasia. Anche le scarpe si sono trasformate nei più diversi oggetti, persino in una torta e in un candelabro.

Nell'ebook che espressionidigitali ha realizzato come partner del concorso letterario 2012, vi sono i tre racconti premiati, insieme agli altri 22 selezionati dalla giuria, come i migliori tra quelli pervenuti.
I vincitori del concorso sono stati:
- Sezione scrittori in progress: Luca Foltran di Lentate sul Seveso (MB)
- Sezione scuole: Ilaria Ceci di Roma
- Sezione scuole premio speciale della giuria : Giulia Ruggiero di Tromello (PV)

L'ebook è disponibile gratuitamente per il download a questo link


Se non disponete di un ebook reader niente paura, scaricate l'ePub e a questo link troverete tutte le istruzioni per leggerlo dal vostro computer!

domenica 19 febbraio 2012

La notte fluida di Saint Rémy


"Notte stellata" celeberrimo dipinto di Van Gogh, si anima attraverso l'interpretazione dell'artista greco Petros Vrellis.
Le piccole pennellate che compongono il paesaggio notturno di Saint Rémy diventano con OpenFrameworks, un tool open source progettato per assistere il processo creativo, 80.000 particelle sensibili che reagiscono al tocco in tempo reale creando vortici e flussi dinamici di grande suggestione. Anche la colonna musicale ottenuta al sintetizzatore, utilizzando un'interfaccia MIDI per creare un tono ambiente, modula la sua intensità in base al movimento.
L'intervento sull'opera, sgradito ai puristi che vedono nella rielaborazione digitale una profanazione al genio di Van Gogh, è nella volontà dell'artista-ingegnere un'operazione tangente all'originale. Non c'è nessuna pretesa di reinterpretazione, ma solo la volontà di interagire con la pittura, come forse si è sempre desiderato fare, per vivere un'esperienza sensoriale e partecipativa.
Vrellis aggiunge una dimensione completamente nuova e sorprendente al paesaggio in un touchscreen da1920x1080 pixel, consentendo manipolazioni creative che, una volta interrotte, consentono alla "Notte stellata" di tornare alla sua forma originale.





Starry Night (interactive animation) from Petros Vrellis on Vimeo.

venerdì 17 febbraio 2012

Solid, la scultura emotiva, si rompe se viene trascurata



Il ricorso a tecnologia e meccanica nella rappresentazione artistica non è certo una novità. Innovativa è invece la combinazione emozionale che la giovane Ivana Basic ottiene attraverso l'utilizzo di solenoidi (una sorta di spirali metalliche che generano campi magnetici uniformi), e Kinect* (il prodotto Microsoft nato per le consoles e sensibile ai movimenti del corpo umano) per la realizzazione della propria installazione.
Solid è una specie di cocoon bianco, capace di rilevare rumore, calore e movimento, in assenza dei quali si spezza.
Una telecamera e un microfono all'interno della scultura riprendono i colpi che produrranno la frattura, una cassa li amplifica all'esterno e un proiettore li riproduce sulla parete, rendendo completamente percepibile il dolore dell'abbandono.
Una inquietante metafora della solitudine umana, della distruzione del corpo e della sua forma.
La giovanissima e promettente artista Ivana Basic, nata a Belgrado e diplomatasi in Arte e Design alla Megatrend University serba, ha realizzato il progetto all'interno del master che sta svolgendo nel Programma Interactive Telecommunications alla New York University.
Nel video che segue osserviamo l'iter autodistruttivo dell'installazione multimediale. A fondo pagina qualche notizia su Kinect.



Solid/ ITP WInter Show from Ivana Basic on Vimeo.

Kinect è dotato di telecamera RGB, di doppio sensore di profondità a raggi infrarossi composto da un proiettore a infrarossi e da una telecamera sensibile alla stessa banda. La telecamera RGB ha una risoluzione di 640 × 480 pixel, mentre quella a infrarossi usa una matrice di 320 × 240 pixel. Kinect dispone anche di un array di microfoni utilizzato dal sistema per la calibrazione dell'ambiente in cui ci si trova, mediante l'analisi della riflessione del suono sulle pareti e sull'arredamento.

mercoledì 15 febbraio 2012

Valeria Vidari cerca il cuore del mondo

Valeria Vidari è una giovane amica: quando ci incontriamo parliamo di viaggi.

Valeria è anche una fotografa con molto talento: ha "l'occhio" per trovare al volo la giusta inquadratura, osare una prospettiva, fermare delle emozioni. Scattare fotografie così quando si viaggia per turismo e si hanno i giorni contati, il tempo e la luce devono essere presi per quelli che sono perché poi si prosegue e non si ha il tempo di aspettare il "momento magico"… beh, non è affatto facile.

Visitando il suo profilo su Flickr troverete pochissime notizie su di lei, ma campeggia questa citazione:

"Cento motivi reclamano la partenza.
Si parte per entrare in contatto con altre identità umane, per riempire una mappa vuota.
Si ha la sensazione che quello sia il cuore del mondo.
Si parte per incontrare le molteplici forme della fede.
Si parte perché si è ancora giovani e si desidera ardentemente di essere pervasi dall'eccitazione, sentire lo scricchiolio degli stivali nella polvere; perché si è vecchi e si sente il bisogno di capire qualcosa prima che sia troppo tardi.
Si parte per vedere quello che succederà.
A volte significa seguire un fantasma, l'irrequietezza che è in noi, che vaga ovunque, seguendo non una sola strada... ma molte."


Colin Thubron (da "Ombre sulla via della seta")


In questo post abbiamo deciso di proporre alcuni scatti di un suo breve soggiorno ad Amsterdam (qui il link al set completo), è piovuto molto in quei giorni ma Valeria è riuscita a trasformare quell'avversità in un'occasione. Ha scelto di non focalizzarsi sui "soliti canali" (infatti ha intitolato il set "Al di là dei canali") ma di cogliere i riflessi nelle pozzanghere e nelle vetrine restituendo pienamente lo spirito della città.

Anche gli altri suoi album su Flickr meritano davvero un'attenta visita, questo il link.

lunedì 13 febbraio 2012

Jan Oliehoek, la ipporana, il topopapero e...


Jan Oliehoek vive in Olanda, a Leiden. E' un "foto manipolatore surralista" e sicuramente ama anche i mondi della mitologia e delle fiabe: ippogrifi (mezzi cavalli e mezzi grifoni), e Apkal (pesci con mani e faccia umani) avranno pololato i sui sogni di bambino.

Oggi possiamo ammirare il suo portfolio a questo link e divertirci a scorrere le bellissime immagini frutto della sua abilità, della sua fantasia e di fotografie provenienti da stock: nella descrizione di molte immagini Jan ne cita i crediti.
A noi ha divertivo il suo strambo zoo ma vi inviatimo anche a dare un'occhiata a tutto il resto!




sabato 11 febbraio 2012

Amore digitale


Bene, sta per arrivare S.Valentino e voi, cittadini digitali, non avrete certo tempo di abbandonare il vostro computer per procacciarvi rose rosse o romanticherie simili! Niente paura, una dichiarazione d'amore può anche essere fatta di bit.

Vi abbiamo già parlato di Sean Ohlenkamp nel nostro post Into the white: avventure di due orsi polari dove abbiamo segnalto il suo sito (a questo link) e, se siete andati a dare un'occhiata, avrete capito che anche Sean non si stacca facimente dal monitor, così ha pensato dichiarare a sua moglie Liza, in occasione del loro terzo anniversario di matrimonio, tutto il suo amore con questa divertente e toccante animazione.



giovedì 9 febbraio 2012

Lunga vita al Castello Reale



Le scuole di animazione dell'Est come è noto hanno formato, prima dell'era disneyana e successivamente di quella digitale, alcuni tra i più grandi grandi professionisti del settore. Si ricordano la storica Scuola d'Animazione di Zagabria, la Pannónia Film di Budapest e la ceca A. Barrandov. Ancora oggi i paesi dell'area baltica esprimono progettualità interessanti, di buon gusto e di stile rigoroso. In assenza della grande tecnologia e di special effects primeggia il mestiere.
Come in questo short movie di Novinastudio, dal carattere molto grafico. Fondatore dello studio creativo polacco è Grzegorz Nowiński, della Scuola d'arte di Warsavia.
Il filmato rappresenta la distruzione e la ricostruzione del Castello Reale di Warsavia, simbolo della sovranità dello Stato polacco e bersaglio di attacchi militari durante la seconda guerra mondiale e successivamente nel corso della rivolta del settembre del 1944, quando guastatori tedeschi ne fecero saltare le mura. Le collezioni più preziose e alcuni elementi decorativi del castello furono salvati dal coraggioso intervento della popolazione. La ricostruzione dell'edificio, deliberata nel 1971, si è conclusa nel 1984 ed è stata possibile grazie al quasi totale finanziamento da parte di privati, residenti nel paese o emigrati, tutti coinvolti nella riedificazione di un luogo fortemente simbolico.
Nowiński ha realizzato "The Royal Castle" in C4D, composto in After Effects, partendo da approfondimenti storici e disegni architettonici.







The Royal Castle - from Destruction to Reconstruction from Grzegorz Nowiński on Vimeo.


martedì 7 febbraio 2012

Kelly DeLay ha la testa tra le nuvole


Il progetto clouds365 (questo il link) è un esperimento fotografico avviato da Kelly DeLay.
Kelly ha fotografato nuvole tutti i giorni, per 800 giorni e continua: ha iniziato il primo luglio del 2009. Kelly racconta: "clouds365 rappresenta il mio impegno a fare qualcosa di creativo ogni giorno; non ci sono regole, voglio solo reagire e vedere dove mi porta questo progetto che fa parte del mio quotidiano. Sono felice che questa pratica di osservazione ormai sia legata al tessuto della mia vita: l'abitudine di alzare gli occhi per osservare la forma delle nuvole mi aiuta ad apprezzare la bellezza che avvolge ogni singolo giorno".

La passione di Kelly DeLay, la sua magnifica ossessione, lo ha stimolato a condividere il suo progetto su facebook: la pagina fan dedicata a clouds365 è arrivata a raccogliere 20.000 foto (questo è il link)
ed ora il progetto è diventato una vera community (questo il link) dove si può creare un account e caricare le foto fino al limite di 4MB, poi ancora c'è il blog dove trovare foto tutorial e video.
Di seguito vi proponiamo l'ultimo time lappe pubblicato il 2-01-12 – Sunrise over the Fog


2-01-12 from Kelly DeLay on Vimeo.

Insomma, clouds365 è davvero un fantastico e spettacolare progetto partecipativo!

domenica 5 febbraio 2012

"Vecchie foto" di Giuliana Battipede in ebook gratuito


Un ebook scaricabile gratuitamente ospita 19 racconti nei quali vecchi ritratti fotografici, recuperati da cassonetti e mercatini, acquistano una nuova vita immaginata e raccontata per loro dalla sensibilità di Giuliana Battipede.

 “Tutto è cominciato quando ho trovato, accanto a un cassonetto dell’immondizia, la foto di un tale coi baffi. Una foto piuttosto grande, di quelle che si incorniciano e si appendono in camera da letto o in salotto. Osservandola, ho scoperto che quel signore baffuto era andato fino a Parigi per farsi ritrarre, che era il 1922 e che egli aveva all’incirca 25 anni (buffi i tempi: oggi nessuno si riferirebbe a un ragazzo di 25 anni chiamandolo “signore”, ma la foto parla chiaro, questo coi baffi è un uomo fatto, non un ragazzo)...”

Queste sono le parole, tratte dall’introduzione dell’ebook, con le quali Giuliana Battipede ci racconta da dove arrivano le suggestioni che lei trasforma nei racconti proposti in questa raccolta.

Noi, come espressionidigitali, abbiamo realizzato l'ebook rendendolo disponibile nei diversi formati: Fixed layout per iPad (contiene 19 racconti - 6 racconti disponibili anche in formato audio - 1 video - illustrazioni), in formato epub e in formato mobi per Kindle. Se siete incerti su quale sia il formato più adatto a voi consultate le sezione Quale formato scelgo? a questo link.

Non disponete di un tablet, di un e-reader  o di uno smartphone? Niente paura: scaricate il formato epub sul vostro computer e seguite le istruzioni che potrete trovare a questo link.

Quindi che aspettate? Per scaricare collegatevi subito al nostro SCAFFALE EBOOK a questo link

Sotto vi proponiamo un video di presentazione dell'ebook Vecchie foto

venerdì 3 febbraio 2012

Con quelli di Aardman non date mai niente per scontato



Gulp è un simpatico short movie, si direbbe il classico cartoon per bambini mentre in realtà si tratta di una animazione in stop motion su  larghissima scala.
Si direbbe anche sviluppato in computer grafica, partendo probabilmente da un piccolissimo set, che potrebbe occupare al massimo un tavolo, per l'occasione coperto di sabbia.
Ma al gruppo Aardman (di cui abbiamo presentato in passato DOT, animazione in stop motion più piccola del mondo) piace giocare con le esasperazioni dimensionali.
Così il background non è un tavolo, ma l'immensa spiaggia di Pendine Beach nel Galles; il piccolo pescatore di carta è un energumeno in carne e ossa, semplicemente camuffato con pezzi di carta che lo fanno sembrare un fantoccio e la variopinta barchetta ha la dimensione di un piccolo gozzo da pesca. Tutti i soggetti sono coricati sulla spiaggia e ripresi di profilo, e l'aggiunta di solchi ed elementi marini impressi sulla sabbia dagli artisti di  sandinyoureye.co.uk  contribuisce a creare questo effetto di finzione.
Altro elemento assolutamente inusuale in ambito professionale è la modalità della ripresa: tutto lo shooting è realizzato utilizzando un cellulare Nokia N8, fissato a una gru, e l'effetto  di miniaturizzazione dei soggetti fa la sua parte in questa generale illusione.
Il making of ci sembra più interessante del video: svela ogni mossa della curiosa e complessa realizzazione del set per cui il reale, grande e complicato, sembra finto, piccolo e semplice.
E noi, abituati all'artificio, vediamo solo dei pupazzetti di carta.


Gulp.  The world's largest stop-motion animation shot on a Nokia N8. from Nokia HD on Vimeo.


Gulp.  The making of. from Nokia HD on Vimeo.

Animazione: aardman.com
Artisti della sabbia: sandinyoureye.co.uk
Ripresa: nokia.com/n8

mercoledì 1 febbraio 2012

Giovani talenti: per Adele Calcopietro il domani è un avverbio di tempo


La paura ha migliaia di facce: paura di vivere e paura di morire, paura della povertà, della fame e della guerra, paura dei crimini e delle malattie, paura che si pretenda troppo da noi, paura di sbagliare… Adele Calcopietro ci ha scritto che ha paura del futuro.

Nessuno ha paura del futuro solo perché è incerto: forse, come molti ragazzi, Adele ha paura del futuro perché oggi l’espressione «avere un futuro» non significa più prendervi parte ma sottintende una lotta contro gli altri, come se non ci fosse sufficiente posto per tutti.

Adele Calcopietro ha 16 anni, frequenta il liceo artistico. Ha trovato da poco nella fotografia un mezzo per parlare di sé e dei suoi coetanei e ha un progetto, ci racconta:
"Sto sviluppando un set dedicato a tutti i giovani che come me hanno paura di fare delle scelte, di trovarsi già grandi. Cerco di descriverne i problemi, i disagi, la monotonia e la ricerca di se stessi".Un progetto, un ottimo punto di partenza. Le foto che ci ha inviato sono la trasposizione di quello che sente e il travaglio della sua adolescenza è tutto lì da guardare. Scrive ancora Adele: "Non ho tecnica, ho passione. Attraverso le foto trasmetto quel che sento, ciò che sono, tutto quello che a volte le parole non fanno arrivare. Trasformo ciò che ho dentro in figure e scatto. Ecco, la mia anima è lì, immobile.. ed è per sempre".
Sedici anni per sempre, il tempo si ferma e frega il Futuro. Impossibile? Forse. Ma se si ha una passione come Adele, una passione vera, e non si ha paura di mettersi in gioco il domani è solo un avverbio di tempo e il tempo e lo spazio più che essere nella natura sono forme del nostro modo di conoscerla. Complimenti Adele e in bocca al lupo!
Il sito di Adele a questo link
Una fotogallery dei suoi lavori a questo link