Il telefono cellulare scatta fotografie e gira filmati, il computer “trasmette” programmi televisivi, la televisione “proietta” le nostre fotografie, i tablet “sfogliano” riviste: queste contaminazioni danno vita ad un nuovo fermento di creatività, un Rinascimento digitale.
Questo rinascimento contemporaneo ha dei tratti sorprendentemente simili con il periodo storico che vide l’avvio all’età moderna:
1- Il Rinascimento fu vissuto dalla maggior parte dei suoi protagonisti come un'età di cambiamento, maturò un nuovo modo di concepire il mondo e se stessi.
2 - Il XV secolo fu un'epoca di profondi sconvolgimenti economici, politici, religiosi e sociali.
Questi due tratti rispecchiano la nostra situazione attuale: nel XV secolo cambiamenti e sconvolgimenti produssero una straordinaria evoluzione. Anche oggi sicuramente è in corso un’evoluzione, il tempo ci dirà quanto sarà socialmente straordinaria.
Certamente però già oggi è visibile quanto stupefacente sia la crescita di un nuovo tipo di creatività basata sui nuovi mezzi tecnologici e sulle contaminazioni espressive che ne derivano.
Se il Rinascimento vide lo svilupparsi di un notevole eclettismo dove lo stesso artista fu architetto, pittore e scultore oggi è il confine stesso tra le diverse discipline artistiche che sbiadisce. L’evoluzione tecnologica sta determinando una nuova Gestalt espressiva dove il tutto è diverso dalla somma delle singole parti. Il termine tedesco Gestalt significa forma, rappresentazione: sono questi concetti che oggi vengono espressi in modo completamente nuovo. Fotografie, musica, parole, filmati si fondono in “produzioni” creative sorprendenti.
Nel Rinascimento la figura dell’artista si realizzò grazie al sostegno di mecenati che resero la sua arte fonte della sua sussistenza. Fino ad oggi la sussistenza degli artisti è dipesa da meccanismi più complessi e discutibili ma certamente legati a scambi economici: l’opera d’arte ha un prezzo e in molti casi è la quotazione dell’opera che determina il valore dell’artista e non viceversa. Una vera perversione.
Questa modificazione patologica del senso artistico oggi comincia a vacillare: nel Rinascimento digitale “artista” è una parola vecchia, legata a logiche di mercato e di numeri.
Oggi esiste una creatività trasversale prodotta e diffusa fuori da ogni schema codificato:
trasversale perchè mescola musica, parole e immagini
trasversale perchè il creativo vive di altro, non è socialmente “riconoscibile”, può appartenere a qualunque classe sociale, essere giovane o vecchio, uomo o donna. Può persino esprimersi cambiando la sua identità.
Possiamo definire “Arte” questa nuova creatività?
Non è sicuramente un quesito facile e, in fondo, la risposta non è poi così importante.
Questo rinascimento contemporaneo ha dei tratti sorprendentemente simili con il periodo storico che vide l’avvio all’età moderna:
1- Il Rinascimento fu vissuto dalla maggior parte dei suoi protagonisti come un'età di cambiamento, maturò un nuovo modo di concepire il mondo e se stessi.
2 - Il XV secolo fu un'epoca di profondi sconvolgimenti economici, politici, religiosi e sociali.
Questi due tratti rispecchiano la nostra situazione attuale: nel XV secolo cambiamenti e sconvolgimenti produssero una straordinaria evoluzione. Anche oggi sicuramente è in corso un’evoluzione, il tempo ci dirà quanto sarà socialmente straordinaria.
Certamente però già oggi è visibile quanto stupefacente sia la crescita di un nuovo tipo di creatività basata sui nuovi mezzi tecnologici e sulle contaminazioni espressive che ne derivano.
Se il Rinascimento vide lo svilupparsi di un notevole eclettismo dove lo stesso artista fu architetto, pittore e scultore oggi è il confine stesso tra le diverse discipline artistiche che sbiadisce. L’evoluzione tecnologica sta determinando una nuova Gestalt espressiva dove il tutto è diverso dalla somma delle singole parti. Il termine tedesco Gestalt significa forma, rappresentazione: sono questi concetti che oggi vengono espressi in modo completamente nuovo. Fotografie, musica, parole, filmati si fondono in “produzioni” creative sorprendenti.
Nel Rinascimento la figura dell’artista si realizzò grazie al sostegno di mecenati che resero la sua arte fonte della sua sussistenza. Fino ad oggi la sussistenza degli artisti è dipesa da meccanismi più complessi e discutibili ma certamente legati a scambi economici: l’opera d’arte ha un prezzo e in molti casi è la quotazione dell’opera che determina il valore dell’artista e non viceversa. Una vera perversione.
Questa modificazione patologica del senso artistico oggi comincia a vacillare: nel Rinascimento digitale “artista” è una parola vecchia, legata a logiche di mercato e di numeri.
Oggi esiste una creatività trasversale prodotta e diffusa fuori da ogni schema codificato:
trasversale perchè mescola musica, parole e immagini
trasversale perchè il creativo vive di altro, non è socialmente “riconoscibile”, può appartenere a qualunque classe sociale, essere giovane o vecchio, uomo o donna. Può persino esprimersi cambiando la sua identità.
Possiamo definire “Arte” questa nuova creatività?
Non è sicuramente un quesito facile e, in fondo, la risposta non è poi così importante.
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