mercoledì 31 agosto 2011

Le citta irreali di Victor Enrich


La deformazione dei paesaggi metropolitani attraverso la frammentazione e la ricomposizione degli edifici secondo una propria visione artistica è per il barcellonese Victor Enrich una passione che risale all'infanzia. L'artista racconta di aver iniziato a dieci anni a disegnare a matita su fogli A4 tracce di strade, case e mappe cittadine per poi riorganizzare le tavole in fantasiosi puzzle. Oggi, con una tecnica che coinvolge fotografia, complesse tecniche digitali e 3D, ed una strutturata visione dell'insieme, derivante da studi approfonditi di elementi di geografia, architettura, urbanistica, fisica e cartografia, Enrich interpreta in chiave personale e suggestiva edifici esistenti a Tel Aviv, Barcellona, Helsinki, ed  in varie città del mondo.
La sua dichiarata intenzione è l'effetto sorpresa che si ottiene visitando una spazialità nuova, che suscita una fase di eccitazione mentale in cui l'immaginazione comincia a fluire liberamente.
Sul suo sito è possibile acquistare stampe in edizione limitata dei suoi lavori.






lunedì 29 agosto 2011

Amore senza tempo


Questo è un racconto dolce amaro di amore e romanticismo realizzato da quattro studenti della Utrecht School of the Arts. Due alberi si scoprono innamorati, ma purtroppo sono così distanti l'uno dall'altro che non riescono mai a toccarsi. Il loro amore sopravviverà nel corso degli anni?

Il merito per aver creato questo delizioso corto di animazione va a Edwin Schaap, Hoolmans Jeroen, Pim Reinders e Floyd Angenent. Musica di Vidjay Beerepoot, sound design di Ronnie van Overveld.



Rooted from Rooted on Vimeo.

venerdì 26 agosto 2011

Il progetto di Chris Milk per il concerto leggendario



Il gruppo rock statunitense "Arcade fire" ha affidato la regia dell'ultimo concerto Summer in the dust a Chris Milk, premiato "Music Video Director of the Year" nel 2008, fotografo e autore di video musicali per gli U2, Courtney Love, Audioslave ed altri grossi nomi della musica internazionale.
Una spettacolare performance interattiva che ha coinvolto gli spettatori, su cui sono cadute dal cielo grosse sfere gonfiabili, illuminate da apparecchi a led imprigionati nella struttura e gestiti in remote, così da assumere una diversa colorazione adeguata al ritmo della musica.
Eski e Moment Factory hanno curato la parte tecnica del progetto programmando il controllo di leds e trasmettitori IR, che insieme hanno acceso il cielo notturno con un suggestivo caleidoscopio.
Nel filmato che segue sono presentati alcuni momenti della realizzazione. L'ultimo filmato è una lunga intervista a Milk, che descrive anche il progetto nei dettagli.











Sul sito altre informazioni sull'autore

mercoledì 24 agosto 2011

Le storie riflesse nelle meravigliose rappresentazioni urbane di Xerra



Gionata Xerra, architetto di professione fotografo, collabora con riviste di moda ed architettura, realizzando immagini belle, suggestive, tecnicamente impeccabili.
Parallelamente alla fotografia commerciale svolge un percorso di ricerca di particolare interesse artistico, che chiama "l'Errore Dominato", in curiosa antitesi con le rigorose scelte formali utilizzate nella professione.
La realtà viene rielaborata, interpretata con un gioco di riflessioni e sdoppiamenti che sembrano generati da sovrapposizioni di lastre o sfasature di stampa, errori appunto, ma voluti programmati e gestiti così da creare textures grafiche, effetti pittorici e atmosfere di grande intensità espressiva.
Per cominciare il racconto, come  dice lo stesso Xerra, nel punto in cui  le storie usualmente  finiscono.










Per vedere i lavori d Xerra vai al sito

lunedì 22 agosto 2011

Megalomania: l'archeologia della moderna urbanizzazione


Realizzato da Jonathan Gales al termine dei suoi studi in architettura, Megalomania è un video bellissimo che colpisce per la sua complessità e soprattutto per la qualità del suo 3D.
Una telecamera viaggia attraverso il labirinto di una città deserta e morente, che come testimoniano gru e ponteggi doveva essere nel pieno dell'espansione. Ora non è che desolazione, qualche sporadico crollo, gli ultimi gas e vapori che che filtrano dalle colossali costruzioni incompiute o misteriosamente distrutte.
Una città che sembra aver celebrato l'eccesso architettonico, la bulimia costruttiva, sino a farsi condurre dalla propria "Megalomania" all'autodistruzione, come una moderna torre di Babele. L'autore, architetto diplomato alla University of Brighton e specializzato alla Bartlett, coniuga la propria competenza urbanistica ad uno straordinario talento artistico e tecnologico, che gli permette di coordinare con efficacia 3d, renderizzazioni, riprese filmate con Canon 5D mkII  in PF Track, Rayfire per gli effetti di demolizione, ed una composizione illustrativa estremamente complessa quanto credibile.

Visitate il sito di Jonathan Gales per approfondire il suo lavoro.







MEGALOMANIA from Jonathan Gales on Vimeo.

venerdì 19 agosto 2011

Nonostante tutto: l'arte in Giappone



 "Abito elettrico" di Atsuko Tanaka del Gruppo Gutaj : lampadine incandescenti e tubi a neon colorati con i quali l'artista si avvolse per l’inaugurazione della prima mostra del gruppo, nel '56.


L'edizione 2011 della più importante manifestazione artistica giapponese. la "Fiera dell'Arte" di Tokyo, ha subito uno slittamento da fine aprile a fine luglio, ma si terrà comunque, nonostante il disastro nucleare di Fukushima, a testimoniare l'importanza della tradizione artistica e culturale del Paese.
La precede di poco, fungendo in qualche modo da introduzione, la Art Osaka, fiera d'arte contemporanea che presenta 53 gallerie, prevalentemente giapponesi salvo qualche espositore proveniente dalla Corea e Taiwan.
Osaka, nell'area del Kansai, è la terza città per estensione dopo Tokyo e Yokohama ed è lì che è nato il gruppo d'avanguardia Gutaj, il celebre movimento artistico fondato da Jiro Yoshihara in Giappone nel 1954, precursore di grandiose mostre audiovisive le cui  principali caratteristiche erano la predilezione per il grottesco e un atteggiamento aggressivo nei confronti del pubblico.
La mostra di Osaka ha l'obiettivo di ampliare la forbice dei collezionisti e mettere in mostra lo stato del mercato dell'arte giapponese. Inconvenzionale la location, che prende le distanze dal solito concetto espositivo utilizzando l'Hotel Granvia, ubicato nel pieno centro di Osaka, con opere disposte su davanzali, pareti e a volte persino nelle vasche da bagno.


 L'installazione in una delle stanze dell'hotel


Exit


Di Fukugan un dipinto ad olio con elementi iconografici tipici della pittura giapponese


Sul sito http://artosaka.jp tutte le opere

mercoledì 17 agosto 2011

Monumenta 2011 a Parigi: il protagonista è Anish Kapoor


Organizzato dal Ministero francese della Cultura e della Comunicazione, Monumenta è un evento che vede ogni anno un artista contemporaneo di fama internazionale impegnato nella realizzazione di un'opera, appositamente progettata per la temporanea esposizione al Grand Palais di Parigi.
Dopo il successo delle prime tre edizioni, affidate al pittore tedesco Anselm Kiefer nel 2007, allo scultore americano Richard Serra nel 2008 e all'artista francese Christian Boltanski nel 2010, l'edizione di Monumenta 2011 avrà come protagonista Anish Kapoor, artista inglese nato in India, tra i più riconosciuti ed onorati della sua generazione
Leviathan, l'opera creata per Monumenta, è ispirata al possente personaggio biblico rappresentato come un corpo unico, una sola forma-un solo colore, costituito da gigantesche sfere.
"La mia ambizione" dice Kapoor "è stata quella di creare uno spazio dentro uno spazio, che interagisca con l'altezza e la luminosità della navata del Grand Palais. I visitatori sono invitati a camminare all'interno dell'opera per immergersi nel colore e vivere, spero, un'esperienza contemplativa e poetica".
In occasione di Monumenta 2011 l'artista, in collaborazione con Pages Jaunes ed il sito urbandive.com, ha concepito anche una coinvolgente esposizione d'arte, esclusivamente virtuale, ambientata a Parigi.







Monumenta sur UrbanDive from UrbanDive on Vimeo.

lunedì 15 agosto 2011

"Altissimo"



Per contrastare il caldo ferragostano vi consigliamo di immergervi anima e corpo nella visione di "Altissimo", il timelapse di Patryk Kizny, Robert Paluch e Fabian Weber prodotto da LookyCreative.
Del regista e pubblicitario polacco Kizny vi abbiamo già parlato nel post del 29 giugno, a proposito del suo short movie "The Chapel".
In Altissimo osserviamo in alta quota lo svolgersi della giornata, dall'alba all'alba del giorno successivo, in un incalzare di nubi galoppanti sui ghiacciai, magiche stellate e lampi notturni. Accompagnati dall'esecuzione musicale della "Cinematic Orchestra" sarà piacevole farsi avvolgere da panorami incontaminati di strepitosa bellezza, che inducono alla meditazione, e da una impagabile sensazione di refrigerio.








Altissimo. Changes in pace. from Patryk Kizny on Vimeo.

Potete vedere i video di Kizny su:http://www.patryk.kizny.com

venerdì 12 agosto 2011

La vertigine di New York nelle immagini stratificate di Alfonso Zubiaga



Con uno shooting di 10 giorni della città di New York, il madrileno Alfonso Zubiaga
ci porta dentro la città che non dorme mai attraverso una corsa sfrenata, tra edifici giganteschi, strade affollate, caratteristici taxi gialli e dettagli simbolici.
Partendo da un unico soggetto Zubiaga effettua una ricostruzione digitale stratificando differenti scatti in zoom in e zoom out, sino ad arrivare ad una complessa unità architettonica, al centro della quale spicca il dettaglio, differenziato per colore o definizione, il centro dell'energia da cui tutto sembra irradiarsi, come un cuore pulsante di queste straordinarie macchine luminose. 
New York, sfigurata e allo stesso tempo riconoscibile, esprime in queste immagini la sua vertiginosa natura.










Sul sito potete vedere tutti i lavori recenti

mercoledì 10 agosto 2011

Esprimi un desiderio


Dedicate alla notte di San Lorenzo tre splendide "stellate", per chi non avesse la possibilità o la resistenza per scrutare il cielo sino all'alba, in attesa della propria stella cadente.
Il primo timelapse, "The Milky Way", è girato da Randy Halverson in una zona centrale del Sud Dakota. Sopportando notti nuvolose e tempeste di vento che facevano traballare macchine e cavalletti, Halverson ha atteso i momenti magici in cui la via lattea si presentava nella sua piena luminosità. Le riprese sono ovviamente tutte notturne, perciò gli effetti di daylight sono ottenuti artificiosamente, combinando la luce lunare ad una esposizione lunghissima.

Le immagini incredibili del cielo notturno sull'oceano sono riprese da Alex Cherney in Australia. Il timelapse Ocean Sky è il risultato di oltre un anno e mezzo di lavoro, tra riprese e montaggi, ed ha ricevuto ogni possibile premio allo STARMUS FESTIVAL, manifestazione scientifica, artistica e musicale dedicata all'astrofisica e allo spazio.

Infine il sugestivo lavoro Outer Banks, realizzato da Daniel Dragon riprendendo il cielo del Nord Carolina. Passaggi di meteoriti e stelle cadenti tracciano ombre e scie luminose, e uno spettacolare sole fiammeggia all'orizzonte prima di scomparire. Dietro all'idilliaca immagine del cielo scintillante si intuisce, ed impressiona, l'incredibile potenza degli elementi.



Plains Milky Way from Randy Halverson on Vimeo.



Ocean Sky from Alex Cherney on Vimeo.



Night Motion Timelapse: Outer Banks from Daniel Dragon Films on Vimeo.

lunedì 8 agosto 2011

Le composizioni digitali di Thomas Herbrich


Nato come fotografo pubblicitario, Thomas Herbrich ha poi usato il suo talento per diventare un maestro della manipolazione digitale.
Utilizzando modelli in scala ridotta, immagini da stock e riprese in studio, Herbrich scatena la sua immaginazione elaborando lavori di qualità fotografica composti in modo da ricreare situazioni fantastiche.
Visitate il suo sito per visionare un'ampia panoramica delle sue elaborazioni.







venerdì 5 agosto 2011

Per Muti Randolph l'architettura è interattiva.



Randolph, brasiliano di Rio de Janeiro, artista multimediale, scenografo e ingegnere delle luci, considera l'architettura uno spazio dinamico, su cui sviluppare esperienze creative.
I suoi progetti più famosi sono i D-Edge nightclubs di São Paulo e Campo Grande e il concept store  "Galeria Melissa" di São Paulo. Nelle sue architetture gli elementi grafici ed illustrativi rivestono un'importanza pari a quella della costruzione, con cui interagiscono creando ambienti sensazionali e dinamici, come appunto il concept store per Melissa (la stilista brasiliana che da un paio d'anni è molto popolare anche in Italia). 
Il negozio, concepito come uno schermo su cui scorrono forme, video ed immagini in continua evoluzione, è secondo lo stesso Randolph un progetto assurdo, che però commercialmente funziona benissimo, richiamando sia compratori che visitatori incuriositi dal decor anticonvenzionale.
Più che di un punto vendita si tratta di uno spazio per creare e cambiare. che corrisponde alla filosofia del brand, estremamente innovativa nelle scelte stilistiche e di materiali (Melissa propone, tra l'altro, le bizzarre calzature in gomma pressofusa coloratissima, molto di tendenza, che vende a prezzi non proprio popolari).
Randolph è attivo anche nell'ambito artistico e nella scenografia; le sue scatole luminose "3D" sono magnifici set per eventi e presentazioni. Le sue installazioni, come "Eu posso" (io posso) nel video che segue, sono una energetica fusione di musica e colore.
Nel secondo video una presentazione di opere e autore.





Sala video


Esterno Galeria Melissa


D Edge - Sao Paulo


Galeria Melissa - Interno
Sul sito ulteriori presentazioni,

mercoledì 3 agosto 2011

L'Africa dal cielo, di George Steinmetz


La narrazione attraverso gli audio slideshow (combinazione di immagini fotografiche, suoni, musica e grafica) sta diventando il nuovo standard per fotogiornalisti e fotografi documentaristi.
Un esempio recente delle suggestioni che può dare la presentazione multimediale è il lavoro di George Steinmetz "Africa from the air".
Steinmetz ha sorvolato l'intero continente africano con un parapendio a motore che gli ha consentito (grazie alla sua lentezza ed alla quota di volo non eccessiva) di catturare la bellezza dei paesaggi e dei loro occupanti da un punto di vista privilegiato e decisamente inusuale.
Nato a Los Angeles nel 1957, George è laureato presso la Stanford University con una laurea in Geofisica. Ha iniziato la sua carriera nel campo della fotografia, nel corso di un viaggio in autostop attraverso l'Africa durato 28 mesi. Vincitore di numerosi premi collabora abitualmente con riviste come National Geographic e l'edizione tedesca di GEO.
Visitate il suo sito per una completa panoramica dei suoi lavori.






Flying in a motorized paraglider over one of the most diverse continents in the world, George Steinmetz captures in his photographs the stunning beauty, potential and hope of Africa's landscapes and people. See the project at http://mediastorm.com/publication/african-air