venerdì 6 luglio 2012

L’attesa di Chiarina


Protezioni

Da giovani non si pensa mai alla morte, è una cosa talmente lontana, improbabile. Non si può capire chi pensa ogni giorno a questo.
Col passare del tempo, invece, senti che il momento può arrivare…che c’è questa maggiore probabilità. Ti fermi spesso ad immaginare il tuo ultimo momento ma lo tieni velato nella tua mente, o almeno cerchi di farlo è ancora tutto così lontano.
A novantenni, le cose sono completamente diverse. Attendi  con timore che questo possa avvenire, forse serenamente, forse impazientemente perché non vuoi essere più un peso per nessuno.  La vita è passata veloce, vedi i figli invecchiare, i nipoti crescere, perdi un po’ alla volta le persone a te più care e tu lì ad aspettare il tuo momento, affidandoti alla preghiera, alla speranza che qualcuno da qualche parte al di là ti stia aspettando… è una attesa che un giovane non può capire questa, non può capire.


Lo sguardo degli altri

Spesso mi son trovato a far visita a persone malate nei loro ultimi giorni di vita, gli sguardi sono tanti, fissi, diversi. L’anziano che riceve la visita dimentica per un attimo la sua attesa, ritorna ai ricordi passati, racconta storie che hanno segnato la sua vita…è bello per loro ricevere una visita, distrae da quell’unico e solo pensiero che ti accompagna ogni giorno fino alla fine, rende sopportabili le sofferenze.
Mentre chi visita, invece, ha uno sguardo compassionevole, cerca di imprimere nella propria mente il volto del suo caro che prima o poi non rivedrà più… cerca di trasmettere un po’ di calore e di amore, per loro la morte è ancora tanto lontana.


L’attesa

La maggior parte del tempo si trascorre da solo, l’attesa è questa… tu e i tuoi mali, la tua sofferenza. E’ raro essere sereni in questi momenti. La preghiera ti accompagna, il tempo passa lento… io non so ancora cosa veramente si prova, forse la serenità è frutto di cosa sei riuscito a fare nella vita e quindi accetti la tua fine… non so, la serenità la si può scorgere anche da un gesto, da una posa.

Il tuo posto

Gli spazi improvvisamente si restringono, quella che era la tua “grande” casa, fatta di angoli, di cose da fare, da mettere in ordine, da preparare per qualcosa o qualcuno…diventa solo una sedia, un letto. Non ti serve più nulla. Sei in un angolo ora, impietosamente in attesa…
La fine

Poi arriva la fine… lasci tutto, chi sa dove sei. L’attesa è finita. Ora fai parte anche tu dei ricordi e sei lì a proteggere altri da lontano col sorriso di una fotografia.

L'attesa di Chiarina
Fotografie e testo di: Umberto Verdoliva

L'autore si presenta così:
I link di Umberto: il suo sito - Flickr - la pagina Facebook





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