lunedì 21 novembre 2011

Grozny: nove città


Con il loro evocativo audio slide-show dedicato alla capitale cecena devastata dalla guerra, Olga Kravets, Maria Morina e Oksana Yushko hanno vinto quest'anno il "Lens Culture International Exposure Awards" per la categoria multimedia.

Il loro progetto prevede una realizzazione multipiattaforma, il cui risultato consiste in una proiezione  multischermo della durata di 10 minuti e una mostra costituita da installazioni multimediali e stampe fotografiche. A questa seguirà un libro e un web-documentario, che sarà lanciato prima dell'anniversario dell'inizio della prima guerra cecena.

La città di Grozny, che dà il titolo al progetto video è attualmente un'amalgama di culture differenti che sta cercando di superare il trauma della guerra e di trovare un'identità attraverso i valori tradizionali ceceni, le tradizioni musulmane e la globalizzazione.
Il progetto si ispira al romanzo Theophilus North di Thornton Wilder, il cui tema centrale si basa sull'idea di nove città nascoste in una sola. Partendo da questo concetto si esplorano gli aspetti specifici delle conseguenze delle due guerre cecene, considerati come "livelli" nascosti all'interno di Grozny.

La prima città è quella che ha cessato di esistere con la guerra, dove i leader e gran parte della popolazione sono morti, imprigionati o fuggiti; la città che vivrà sempre al passato, il suo nome sempre preceduto dalle parole "prima che la guerra…".
La seconda città è quella della guerra stessa, in cui gli attentati terroristici e la violenza sono una sorta di rumore di sottofondo per gli abitanti locali.
La terza città è quella della religione: Kadyrov in Cecenia è in fase di islamizzazione totale.
Gli uomini e le donne sono i protagonisti della quarta e della quinta città. Le donne alla scoperta di un nuovo ruolo per sè stesse, spesso dovendo assumersi il carico di famiglie in cui è venuta a mancare la figura maschile. E dopo di loro gli uomini, decisi a non ripetere il passato e a ritrovare il loro ruolo nella società.
Le vittime della guerra, quelle dell'etnia che ha perso e coloro che sono sfruttati dalla classe dirigente formano la sesta città: la città dei servi.
La settima città è la città del denaro, del petrolio e degli interessi per cui la gente combatte.
L'ottava città è la città degli stranieri, di coloro che sono "fuori posto", siano essi visitatori occasionali o cittadini travolti dai mutamenti politici, come l'etnia russa.
La nona città è quella della gente comune e dell'aspirazione alla normalità, dopo 15 anni di guerra.

Cliccate qui per saperne di più sul progetto completo "Grozny: Nine Cities" e sui suoi autori.





Per vedere l'audio slide-show Nine Cities andate questo link, direttamente su Vimeo: gli autori hanno disattivato la funzione di embedding e quindi non abbiamo potuto incorporarlo nel nostro post.
Di seguito vi proponiamo un'anteprima della durata di due minuti.


Grozny: Nine Cities, short selection from Maria Morina on Vimeo.

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