venerdì 18 novembre 2011

Raffaele Moretti e I Racconti della Panchina


Abbiamo "incontrato" Raffaele Moretti su repubblica.it dove il tuo progetto fotografico "I Racconti della Panchina" è stato presentato con 30 scatti ma poche parole (questo il link all'articolo). Abbiamo trovato il suo lavoro pieno di poesia, ci ha veramente colpito. Così abbiamo cercato Raffaele sul web, per conoscerlo un po' di più, ma non abbiamo trovato un suo sito. Abbiamo provato con Facebook, lo abbiamo trovato e contattato ed eccoci qui. Gli abbiamo chiesto di rispondere a qualche domanda e lui, molto gentilmente, ci ha accontentati.

"Innanzi tutto ciao a te Enrica ed a tutti i lettori di "Espressioni Digitali", vi ringrazio per avermi cercato e contattato. Il mio sito www.raffaelemoretti.com è in costruzione e per la fine di questa settimana una prima parte dovrebbe essere già regolarmente on line.


Le foto erano pubblicate sul mio account facebook perchè al momento è la vetrina numero uno per mostrare i risultati del proprio lavoro, e perchè no, anche discuterlo con gli altri utenti. 

Il contatto con Repubblica è stato improvviso e non mi aspettavo un risultato simile. Avevo avuto uno scambio di mail con la redazione e loro mi hanno invitato a mandare le foto che hanno immediatamente pubblicato.



 Quella di raccontare le vite viste da una panchina è un'idea che seguivo da tempo, l'obiettivo è di avere un contenitore in cui raccontare attraverso le immagini delle storie che ognuno è libero di vedere od interpretare. Il senso è quello della libertà assoluta, lo stesso che si ha stando seduti su una panchina di fronte al mare. Abito nei pressi di molte di quelle panchine e mi sono reso conto che nel momento in cui ci si siede su una di esse il mondo si chiude e resta circoscritto in quei due metri quadrati, si instaura un feeling solo tra te, la panchina il mare, le nuvole ed i pensieri che volano via. Ho sempre pensato che quelle panchine sentano le storie di tutti e non le raccontino a nessuno e questo mi affascina. Sono come un contenitore segreto di tutti i frequentatori. Amanti, furfanti, storie di gioia e di solitudine, tutti nel momento in cui si siedono o nel momento stesso in cui ci corrono davanti lasciano un segno. Ed il segno è indelebile. La panchina ha un'anima ed avvertivo un senso di solitudine e di protezione anche quando la vedevo vuota o di notte sotto la pioggia, lei è sempre li pronta ad accogliere chiunque. 
Io ho solo voluto immortalare questi momenti e farne un progetto, come un libro scritto attraverso le immagini in cui le storie le scrive il lettore stesso.




Tutti i soggetti sono ignari della mia presenza perchè anche se immobili o ripresi di spalle non ho mai voluto inibire nessuno di loro. 
Il progetto è infinito perchè ci saranno sempre delle panchine e delle storie diverse da raccontare. 
Non metto una didascalia sotto le foto perchè non devono essere le mie parole o quelle di altri ad indicare quello che accade in quel determinato scatto, ognuno può "ascoltare" o vedere le parole che escono dalla foto.



La tecnica per fare questo è di quelle da paparazzo, io passeggio in macchina o a piedi e nel momento in cui vedo qualcosa di interessante mi fermo ed attendo il momento proprizio per scattare nel modo più discereto possibile e senza far notare la mia presenza. Per far questo devo utilizzare una macchina con focale spinta ed utilizzo una Canon bridge superzoom anche se questo significa spesso perdere in termini dii qualità. 
Quello che mi interessa è il momento, è l'anima della foto, non la perfezione. 
Il mio progetto andrà sempre avanti perchè in ogni angolo di mondo ci sono panchine ed ognuna di loro ha, ed avrà, delle storie da raccontare. Sul sito saranno raccolte tutte queste foto e spero di poter organizzare presto una mostra a Bari, la mia città". 



Queste sono le parole di Raffaele e queste parole rivelano tutta la passione per questo bellissimo progetto. Raffaele è un compositore: le sue immagini sono la musica e lascia a ciascuno di noi il compito di stendere i testi che le accompagnano.
In attesa del suo sito potete vedere il progetto "I Racconti della Panchina" di Raffaele Moretti nel suo spazio Facebook a questo link.
Tra i numerosi commenti ci ha colpito quello di Francesca che scrive:
"Sai qual'è la cosa più bella? poter immaginare a cosa pensano queste persone"senza volto"...oltre a catturare la loro posa catturi anche i loro pensieri!!!". 


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