mercoledì 13 giugno 2012

(at)TESA: l’alba di un’inquietudine


L’attesa? Non esiste un modo per spiegarla. Si manifesta in una varietà di forme che sono impossibili da unificare. Basta semplicemente vivere per capire il suo significato. Quel sentimento di paura, di tensione che si racchiude dietro a delle parole d’inchiostro ormai assorbite dalla carta nel momento in cui queste arrivano al destinatario o quando disturbano e risvegliano uno degli angoli remoti della tua memoria, il ricordo. Questa è attesa ed è sentimento, positivo o negativo che sia. Si trova in ogni gesto quotidiano, si nasconde come un bambino dietro a una tenda, tanto che riesci a vederlo, ma non vuoi scoprirlo del tutto, per lasciare nell’aria quella suspance che incuriosisce. Come incuriosiscono le carte di un avversario, il desiderio di vedere la sua giocata per poter controbattere. Un avversario, un amico, qualunque persona, aspettata ansiosamente su una fragile panchina di legno durante un pomeriggio piovoso: per chi attende il primo appuntamento, per chi attende un amico che non vede da anni, ma anche semplicemente per chi attende un pensiero. Il solo restare seduti da soli, in silenzio con un vuoto negli occhi e una marea di pensieri nella mente, è pur sempre attesa, una dolce e silenziosa attesa, nella ricerca di qualcosa che potrebbe non esser mai trovato. Il silenzioso, quieto dormire è speranza di un nuovo giorno, attesa verso il proseguimento della propria vita, diverso dai precedenti e da ogni altro. E quel sonno è una semplice pausa, un intermezzo tra le ore che con il loro continuo fluire creano un'inquietudine, una paura verso ciò che il futuro avvolge nel dubbio. Compare negli animi di coloro che sanno guardare oltre ciò che si può vedere, sapendo scovare nei gesti più piccoli una grande trepidazione per il risultato.

Tutto è niente, ma il mutare dell'uno nell'altro è attesa.




 
(at)TESA: l’alba di un’inquietudine
Fotografie e testo: Elisa Mangiacavalli

L'autrice si presenta così

"Riassumere una parte di me in poche righe? Vi dirò allora del mio amore per la fotografia. L’obiettivo mio principale è quello di riuscire a trasmettere quel che io vedo e sento quando fotografo. Se questo riesce, io ho raggiunto il mio scopo."

I link di Elisa: Il suo sito - La sua pagina Facebook

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