venerdì 14 ottobre 2011

Il sogno eretico di Gianluca Bufardeci



Parliamo oggi di Audiovisivi oppure, se preferite, Diaporama. Noi preferiamo il termine Motion, che ci sembra più adatto a definire questo tipo di espressione artistica alla luce delle tecnologie digitali utilizzate oggi per la loro realizzazione: approfondiremo in prossimi post questo argomento.

Ora vi presentiamo Gianluca Bufardeci e la sua nuova produzione “Il sogno eretico”. Attraverso la visione di questo Motion vi apparirà evidente la mole di lavoro che è stata necessaria per la  realizzazione, la perizia con cui è stato messo a punto ogni singolo dettaglio, la passione che ha guidato l'autore. Conosciamo da tempo Gianluca Bufardeci e il percorso di studio e di approfondimento che ha intrapreso e continua ad intraprendere per crescere e migliorarsi: “Il sogno eretico” ne è una riuscitissima sintesi.




Due sono i personaggi che Gianluca ha trattato: Giordano Bruno e Galileo Galilei, due eretici, due voci che si sono levate a trentatre anni di distanza l'una dall'altra. Il secondo abiurò ed ebbe così salva la vita, il primo non lo fece e fu arso sul rogo. Le sue parole ancor oggi sono di sconcertante attualità: “Che ingenuità ho commesso: chiedere a chi ha il potere di riformare il potere”.

Riportiamo di seguito il Motion "Il sogno eretico" seguito da un’intervista con l’autore e vi consigliamo di visitare il suo sito ricco di consigli, tutorial, guide e molto altro. 



Come e perché hai deciso di cimentarti nella realizzazione di Motion?
A differenza di molti fotografi che dalla fotografia passano al video il mio percorso è stato inverso, sono passato dal video alla fotografia: precedentemente ho realizzato un paio di cortometraggi ma credo che sia il linguaggio che caratterizza i Motion quello che più si addice alle mie caratteristiche narrative.

Da dove nasce l'idea di realizzare il Motion "Il sogno eretico"? 
Mi è spesso capitato di vedere Motion inerenti al temi della spiritualità e della religione. Ho deciso di raccontarne il “lato oscuro” secondo una mia interpretazione, cercando di utilizzare un linguaggio “ironico a denti stretti” che racconti la storia dei vinti: le musiche di Caparezza sono state perfette come punto di partenza.

Quali sono gli step che segui per la realizzazione di un Motion?
Parto da una ricerca storica attraverso libri, web e documentari per approfondire la biografia dei vari personaggi di cui intendo trattare, per evitare errori concettuali e storici. Questo si dimostra fondamentale anche per aiutare gli attori a comprendere il personaggio, per fare in modo che gli scatti fotografici risultino coerenti. In seguito stendo una sceneggiatura audio, attingo a contenuti sonori che ho selezionato durante la fase di ricerca e che si possono prestare per il progetto: saranno questi, successivamente, a guidare lo spettatore durante la visione.

Una volta realizzata la parte audio, su quella base, stendo una sceneggiatura fotografica dei vari personaggi e ne studio i costumi; successivamente redigo un ordine di tipologia di scatto - in funzione alle inquadrature - che mi aiuterà durante la sessione fotografica in studio ad ottimizzare il posizionamento delle luci.

Le ultime due fasi sono quelle di assemblaggio dell’audio con le immagini scelte applicando la tecnica della dissolvenza incrociata e sincronizzata, ed infine affronto uno dei processi più lunghi: la post-produzione delle immagini e gli interventi grafici. Questo passaggio si è rivelato particolarmente laborioso nel caso de "Il sogno eretico".


Decidi a priori il tempo della narrazione, cioè la durata del Motion ?
I Motion hanno una caratteristica fondamentale, devono essere brevi, durare al massimo 10 minuti che è anche il tempo massimale previsto dai concorsi, altrimenti diventano noiosi. Il sogno eretico dura 6 minuti e 6 secondi.

Quanti scatti hai utilizzato nel montaggio? In quale risoluzione scatti e con quale attrezzatura? Ho utilizzato 103 scatti. La mia attrezzatura consiste in una fotocamera Canon 7D con ottiche 18m-135m / 50m / 70m-300m, 4 monotorce flash Dynasun 600w, vari softbox e altre attrezzature. Scatto nel formato Mraw (10 megapixel).

Quali software utilizzi?
Per quanto riguarda la post-produzione utilizzo Adobe Photoshop mentre per il montaggio audio/video utilizzo un software dedicato che si chiama M.Objects dall’interfaccia non bellissima ma davvero molto divertente ed efficace. Contempla delle funzioni che neanche altri software di montaggio video più blasonati hanno come, ad esempio, il caricatore. Questo permette in pochissimo tempo di sostituire le immagini di prova - che si usano, ad esempio, per temporizzare la sincronizzazione - con quelle definitive.

Quale Hardware? 
iMac 27 pollici con 8 gb di ram e 512mb di scheda grafica e con il virtualizzatore Fusion che mi permette di far girare Windows su Mac dal momento che, purtroppo, il software M.Objects gira solo su Windows.

In che risoluzione inserisci le fotografie nella timeline? 
La risoluzione delle fotografie in timelime è di 1920x1280 in formato 3:2, il “vecchio” 35mm, e poi in base al tipo di videoproiettore esporto il file .exe nelle varie risoluzioni inferiori.

I tuoi lavori sono in HD?
Partono dal Full hd fino ad arrivare al filmato in bassa risoluzione per il web.

Quanto tempo hai impiegato per la realizzazione de “Il sogno eretico”?
Il divertimento è durato 4 mesi.

Su quali canali hai deciso di distribuirlo? A quali concorsi prevedi di partecipare ?
Il primo canale di distribuzione è la rete, quindi il mio blog www.fotosservando.it, i vari social network e youtube. Una delle cose più importanti per chi si cimenta nella realizzazione di Motion, è partecipare al Seminario DIAF (Dipartimento Audiovisivi Fotografici) che si tiene una volta all’anno a Garda o Salso Maggiore all’inizio di autunno. Quest’anno sarà a Salso Maggiore il 4-5-6 Novembre 2011. E’ un’occasione per presentare i propri lavori ascoltando successivamente i commenti della platea costituita soprattutto da persone molto competenti, con molti anni di esperienza. Gli autori possono così verificare la validità del loro lavoro e come, eventualmente, questo può essere migliorato. Ovviamente quest’anno parteciperò per il secondo anno consecutivo, presentando “Il sogno eretico”; nella primavera dell’anno prossimo lo iscriverò al circuito DIAF che prevede quasi una ventina di tappe in tutto il territorio nazionale.

Chi ti ha aiutato nella realizzazione?
Principalmente i due attori. Fabio Forti nei panni di Giordano Bruno è stato bravissimo, c’è stato subito feeling e la sessione fotografica con lui - durata dalle 9,30 del mattino fino alle 19 del giorno stesso – è stata intensa ed emozionante; poi Michele Ghigo - Presidente Onorario della FIAF Federazione Italiana Associazioni Fotografiche - che senza esitazione ha indossato i panni di Galileo e si è messo senza indugi dalla parte opposta dell’obiettivo per aiutare uno sconosciuto quale io sono. Anche alcuni amici del fotoclub mi hanno dato una mano, uno tra tutti Andrea Delfrate che mi ha fatto da assistente.

Come vedi gli sviluppi futuri e la diffusione di questo nuovo media di comunicazione?
Penso che con la diffusione delle tecnologie digitali questo tipo di linguaggio fotografico sarà sempre più diffuso, però spetterà alle prossime generazioni - quelle definite “nativi digitali” - trovare la chiave giusta per raccontare una storia. Purtroppo molte persone si sono fermate all’audiovisivo fatto di belle foto con una buona colonna sonora ma con poca drammaturgia. Ho davvero molta fiducia nelle nuove generazioni, lasciamogli spazio.

Stai già pensando ad una prossima produzione? Puoi anticiparci qualche cosa?
Sto lavorando ad un nuovo progetto a 6 mani, parlerà della mia città, Vigevano raccontata dal futuro. Non vi dico altro...

Dicendo questo Gianluca sorride e i suoi occhi si illuminano pensando alla nuova avventura che lo attende.

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