mercoledì 5 ottobre 2011

Danilo Maraschi scrive con la fotografia


Abbiamo "incontrato" Danilo Maraschi attraverso la nostra pagina Facebook. Ha cliccato su un "Mi piace" così siamo andati a trovarlo, digitalmente parlando. E' stata una visita piena di scoperte: Danilo ha un sito (questo il link) dove scrive attraverso fotografie, i suoi bianchi e neri raccontano storie di strada. Meglio, Danilo Maraschi ferma momenti di storie e ci costringe ad immaginarne il seguito, a chiederci dove mai starà andando quel bambino sul monopattino, un bambino sicuramente amato perché la mamma gli ha insegnato a mettere il casco. E' lì sospeso al centro dell'inquadratura ma sta correndo via e le linee del marciapiede e della strada sottolineano la gamba sollevata che spinge e spinge e spinge... E altre storie ancora, da osservare per trovare in ciascuna il proprio racconto.
E poi abbiamo visitato il suo blog (questo il link) e allora abbiamo capito. Danilo scrive davvero e scrive racconti brevi, presenta con queste parole il suo progetto 30 - Maalox generation:

“30” è la cronistoria di un mese, l’ultimo, di uno stabilimento in chiusura. Uno stabilimento che produceva migliaia di lavatrici al giorno su catena di montaggio, abitato da oltre cinquecento dipendenti.
Trenta sono i racconti, uno per ogni giorno, uno per ogni anima. Trenta sono le fotografie narrate di trenta personaggi diversi, buoni o cattivi che siano, che giorno dopo giorno si susseguono a volte sfiorandosi altre intrecciandosi per confluire tutte nell’ultima ora di lavoro.
I racconti hanno un tempo di lettura pari a quello necessario per l’assunzione di una pastiglia di Maalox, di cui, in una confezione se ne contano proprio trenta.
“30” è uno sfogo, un pianto, un urlo…

Noi vi abbiamo trovato i primi sei giorni, speriamo che Danilo continui a raccontare e, se lo farà, noi certamente continueremo a leggere le sue immagini e le sue parole.



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